La mia tesi di laurea magistrale: la chiesa di San Giuliano martire a Rimini

E’ quasi Natale ed è quasi trascorso un anno da quando ho aperto il blog, ecco perché ho pensato fosse carino dirvi qualcosa di più su di me.

Conosciamoci un pò, vi va?

In un rapporto di amicizia penso sia importante essere trasparenti con chi ci sta di fronte.

Cosa sapete di me?

Sapete che sono una mamma e che sono un critico d’arte ma che per vari motivi non esercito la professione che vorrei.

Se non mi seguite su Instagram non sapete che da poco mi sono licenziata dal mio ultimo lavoro da commessa e che, contrariamente a quello che si fa di solito quando si ha un bambino, ho deciso che era arrivato il momento di realizzarmi professionalmente.

Sono una pazza, lo so, ne sono consapevole ma preferisco azzardare piuttosto che stare a guardare.

L’arte mi accompagna da quando sono adolescente. Dopo gli studi al liceo artistico (anni memorabili, davvero!) ho frequentato la facoltà di Scienze dei Beni culturali alla Statale di Milano e dopo il triennio e il biennio di specializzazione finalmente mi sono laureata: olè!

La vita però è stana.

Mentre studiavo ho avuto la fortuna di trovare un lavoro che mi permetteva di vivere con il mio ragazzo e così mi sono ritrovata “ingabbiata” in un’occupazione a tempo indeterminato. Un sogno considerato il momento storico che stiamo vivendo.

Dopo dieci anni e due figli però mi sono guardata dentro e ho capito che per non sentirmi “morta” dentro dovevo almeno provare a fare ciò che ho sempre desiderato: lavorare nel mondo della cultura.

@lacritichina

Ed ecco spiegato a grandi linee il motivo per il quale ho fatto queste pazzia. Mi capite, vero?

Chissà quanti voi, come me, fanno un lavoro per il quale non hanno studiato.

Un pò per gratificazione personale e soprattutto perché penso che possa essere utile a qualcuno ho deciso di regalarvi la mia tesi di laurea.

Scriverla mi è costata una fatica enorme. Alla base c’è una ricerca puntigliosa che ho svolto in giro per varie biblioteche. I viaggi Rimini-Milano erano pieni di speranza. Mi ripetevo che quello che avevo scritto era perfetto ed ero orgogliosa delle mie seppur piccole ma significative “scoperte”.

Non andava mai bene, invece.

Devi essere più precisa. Scendi nei particolari. Approfondisci la questione. Correggi la punteggiatura.

Mi diceva la Professoressa.

E riscrivi di nuovo tutto.

Per ultimarla ci ho impiegato un anno e mezzo.

Tutto questo preambolo per dirvi che spero sappiate apprezzare questo dono che vi faccio.

Vi lascio il link https:/drive.google.com/file/d/1GbhC9mZs94_IlThr4sHrrFvQWgsOH23d/view?usp=sharing

Buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va 🙂

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